Anatomia

 

I tendini flessori si suddividono in:

  • Flessore superficiale (FDS): permette la flessione delle prime due falangi delle dita.
  • Flessore profondo (FDP): consente la flessione dell’ultima falange.
  • Flessore lungo del pollice (FPL): essenziale per la flessione del pollice.

Questi tendini scorrono attraverso canali fibrosi chiamati pulegge, che li stabilizzano e ne facilitano il movimento

Sintomatologia

I sintomi variano in base alla gravità e alla localizzazione della lesione:

  • Difficoltà o impossibilità di flettere il dito: segno principale di una lesione tendinea.
  • Dolore e gonfiore: particolarmente evidenti alla base del dito.
  • Formicolio o intorpidimento: possono indicare coinvolgimento nervoso associato.
  • Sensazione di scatto o blocco del dito: tipica della tenosinovite stenosante, nota anche come “dito a scatto”

Fattori di Rischio

 

Le principali cause di lesione dei tendini flessori includono:

  • Traumi da taglio: ferite provocate da oggetti affilati, come coltelli o vetri, che possono recidere i tendini .
  • Traumi da schiacciamento: incidenti che comprimono le dita, come schiacciamenti accidentali.
  • Attività sportive: sport di contatto o attività che sollecitano intensamente le mani, come il rugby o l’arrampicata, possono causare lesioni tendinee 
  • Malattie infiammatorie: condizioni come l’artrite reumatoide possono compromettere la struttura dei tendini

Diagnosi

La diagnosi si basa su un esame fisico accurato e, in alcuni casi, su indagini strumentali come ecografie o risonanze magnetiche per valutare l’estensione della lesione e la presenza di danni associati .

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Trattamento Conservativo

In questo tipo di lesione il trattamento conservativo è fortemente sconsigliato in quanto andrebbe ad impattare negativamente nella biomeccanica dell’arto compromettendo le attività del vivere quotidiano.

Trattamento Chirurgico

Il trattamento dipende dalla gravità e dalla tipologia di lesione:

  • Lesioni traumatiche: richiedono interventi chirurgici per il ripristino dell’integrità tendinea.
  • Lesioni da infiammazione cronica: possono essere gestite con terapie conservative, tra cui riposo, farmaci antinfiammatori e fisioterapia .

La tempestività dell’intervento è cruciale: le lesioni trattate entro 7-10 giorni dall’evento traumatico presentano migliori prospettive di recupero

Il recupero funzionale richiede un programma riabilitativo personalizzato, che può includere:

  • Fisioterapia: esercizi per migliorare la mobilità e la forza del dito.
  • Tutori o splint: per proteggere il tendine durante la fase di guarigione.
  • Monitoraggio medico: per valutare i progressi e adattare il trattamento alle necessità del paziente