Impingement Acromion Claveare

L’impingement acromion-claveare (AC) è una condizione patologica della spalla che coinvolge l’articolazione tra l’acromion e la clavicola. Questa sindrome è caratterizzata dalla compressione delle strutture tendinee e borsali sottostanti, determinando dolore e limitazione funzionale.

Anatomia

L’articolazione acromion-claveare è una diartrosi che unisce l’acromion (parte laterale della scapola) alla clavicola.Sebbene sia una piccola articolazione, svolge un ruolo cruciale nella stabilità e mobilità della spalla. Le strutture principali coinvolte includono i legamenti acromion-claveari e coraco-claveari, oltre ai muscoli deltoide e trapezio che forniscono stabilità dinamica.

 Sintomi

I sintomi dell’impingement acromion-claveare possono variare, ma generalmente includono:

  • Dolore alla spalla: spesso localizzato nella parte anteriore e laterale, accentuato durante movimenti sopra la testa.
  • Rigidità articolare: difficoltà nell’eseguire movimenti come sollevare il braccio.
  • Limitazione funzionale: incapacità di svolgere attività quotidiane che richiedono l’uso della spalla.
  • Dolore notturno: fastidio durante il riposo, soprattutto se si dorme sul lato colpito.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’impingement acromion-claveare includono

  • Movimenti ripetitivi sopra la testa: attività sportive come nuoto, tennis, pallavolo e professioni come pittori, elettricisti e carpentieri.
  • Anatomia dell’acromion: forme curvate o a uncino (tipo II o III secondo la classificazione di Bigliani) che riducono lo spazio subacromiale.
  • Invecchiamento: la degenerazione dei tendini e dei tessuti molli aumenta con l’età, rendendo la spalla più suscettibile al conflitto.
  • Squilibri muscolari: debolezza dei muscoli stabilizzatori della scapola o della cuffia dei rotatori.
  • Postura scorretta: posizioni che alterano la biomeccanica della spalla, come scapole protratte o spalle cadenti

Diagnosi

La diagnosi dell’impingement acromion-claveare si basa su

  • Anamnesi clinica: raccolta di informazioni sul tipo di dolore, attività svolte e storia di traumi.
  • Esame fisico: valutazione della mobilità articolare, test di resistenza e palpazione per identificare aree dolorose.
  • Esami strumentali:
    • Radiografie: per escludere fratture o alterazioni ossee evidenti.
    • Risonanza magnetica (RMN): utile per visualizzare lesioni dei tessuti molli, come tendini e legamenti.
    • Ecografia muscolotendinea: per valutare in tempo reale la condizione dei tendini e identificare eventuali infiammazioni o lesioni.

Trattamento

Conservativo

Il trattamento iniziale è generalmente conservativo e può includere:

  • Riposo funzionale: evitare attività che aggravano il dolore.
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): per ridurre infiammazione e dolore.
  • Terapie fisiche: come fisioterapia, tecarterapia, laserterapia e crioterapia per migliorare la mobilità e ridurre l’infiammazione.
  • Infiltrazioni di corticosteroidi: per alleviare il dolore nei casi più severi.

Chirurgico

Se i sintomi persistono nonostante il trattamento conservativo, può essere indicato un intervento chirurgico, come:

  • Acromioplastica: rimodellamento o resezione parziale dell’acromion per aumentare lo spazio subacromiale e ridurre la compressione dei tendini sottostanti.
  • Resezione dell’articolazione acromion-claveare: asportazione della porzione laterale della clavicola per alleviare il conflitto.
  • Riparazione o ricostruzione dei legamenti: in caso di lesioni significative.

Questi interventi possono essere eseguiti in artroscopia, una tecnica minimamente invasiva che riduce il trauma chirurgico e favorisce una più rapida riabilitazione.