Legamento Collaterale Ulnare

Il Legamento collaterale ulnare del pollice è uno dei principali stabilizzatori dell’articolazione metacarpofalangea (MCF) del primo dito.

 Anatomia

  • Posizione: si trova sul latoulnare (cioè interno) dell’articolazione MCF del pollice.
  • Origine: dalla testa delprimo metacarpo.
  • Inserzione: sullabase della falange prossimale del pollice.
  • Funzione: stabilizza l’articolazione impedendo l’abduzione in valgodella falange (cioè lo spostamento laterale del pollice verso l’esterno).

Durante movimenti di presa forte o opposizione, il LCU viene teso e aiuta a mantenere la stabilità necessaria per afferrare oggetti.

Sintomatologia

    • Dolore
    • Lieve/Alta instabilità
    • Perdita progressiva della forza nella presa
    • Gonfiore
    • Edema
    • Dolore alla digitopressione

Fattori di Rischio

fattori di rischio per la lesione del legamento collaterale ulnare (LCU) del pollice possono essere biomeccanici, sportivi, occupazionali o anatomici. Riconoscerli è fondamentale per la prevenzione, la diagnosi precoce e una corretta gestione clinica.

1. Sportivi e traumatici

  • Sport di contatto o di presa:
    • Sci (cadute con bastoncino in mano)
    • Rugby, judo, basket, pallamano
    • Arrampicata o CrossFit (forte stress sulle articolazioni del pollice)
  • Sport con attrezzi impugnati:
    • Tennis, paddle, golf
  • Cadute accidentali con mano in estensione:
    • In particolare se il pollice si impatta contro il terreno o un oggetto

2. Professionali e lavorativi

  • Lavori manuali ripetitivi (artigiani, meccanici, muratori)
  • Movimenti ripetitivi ditorsione o presa forzata
  • Attività che comportanoafferraggio o sollevamento frequente di oggetti pesanti

Diagnosi

  • Esame fisico: test di instabilità in valgo con il pollice in flessione a 30° (per testare il legamento isolatamente).
  • Ecografia dinamica: utile per valutare il grado di rottura e per identificare la lesione di Stener.
  • Risonanza magnetica (RMN): utile in caso di dubbio o per pianificare l’intervento chirurgico.
  • Radiografia: per escludere fratture associate o distacchi ossei.

Trattamento Conservativo

Lesione parziale (senza instabilità evidente)

  • Immobilizzazione contutore o gesso per 3–6 settimane
  • Fisioterapia post-immobilizzazione per recupero funzionale

Trattamento Chirurgico

Lesione completa senza lesione di Stener

  • In alcuni casi può essere gestitaconservativamente (immobilizzazione), ma con attento monitoraggio

 Lesione completa con instabilità o lesione di Stener

  • Richiedechirurgia:
    • Sutura diretta del legamento
    • Reinserzione ossea con ancorette
    • In alcuni casi, ricostruzione con tendine autologo (palmaris longus) se il legamento è degenerato

Fase post-operatoria

  • Immobilizzazione per 4 settimane
  • Riabilitazione graduale per 2–3 mesi
  • Ritorno completo alle attività: 3–4 mesi